sabato 11 agosto 2018

David Dimitri, L'HOMME CIRQUE


L'Homme Cirque, di e con David Dimitri, Verscio, Switzerland




La prima volta che lo vidi era sulla mia testa. No, non in senso metaforico, stava VERAMENTE sopra la mia testa e camminava su un filo. Ero in quel preciso momento al circo Knie, e David Dimitri volteggiava tranquillo sul filo d’acciaio sopra il pubblico. Oggi lo scenario è cambiato, ma a Verscio in questi giorni si può assistere al suo fantasmagorico One-Man-Show. L’Artista ci regala il meglio in un condensato dell’arte circense nelle sue molteplici finezze e sfaccettature, dove la danza permea e ingentilisce ogni singola evoluzione; le musiche, scelte squisitamente, accompagnano l’Homme Cirque, che suona dal vivo anche con virtuosistico talento, in particolare la sua fisarmonica a bottoni. Walzer, tango, polka, pop sono mixati ad hoc, per una collezione musicale che non può deludere nessuno. Ogni gesto, espressione del viso, ogni attrezzo o strumento utilizzato, dal tapis roulant al cavallo di legno, all 'impressionante cannone, per infine vederlo sparire tra le nuvole di Verscio sul filo d’acciaio, è intriso di soffice poeticità, al fine d’incorniciare la  naturale bravura e fantasia del protagonista. Gli spunti comici si sprecano, le persone sono piegate in due dal ridere, e i bimbi partecipano attivamente a tratti accudendo il cavallo, o tentando di centrare il gigante cannone. Lo spettacolo racconta dell’uomo comune che corre, salta, suda, ama, soffre, gioisce, è sparato chissà dove, nell' infinito. Il desiderio primordiale è di volare verso l’alto, di cavalcare i propri sogni correndo verso di loro con incredibili salti mortali in avanti e indietro sul filo d’acciaio. Tutte le emozioni dell’essere umano affiorano comicamente e massicciamente, insinuandosi dolcemente nell' animo di chi osserva. Emblematico il numero sul tapis roulant, che va sempre più veloce….ogni istante della nostra vita conta oro se lo assaporiamo coscientemente. L’Homme Cirque ci porta ad un risveglio della condizione umana, dove anche la più piccola cosa, un cordoncino, un cavallo di legno, un filo di ferro, ci fanno sentire la straordinarietà di questo nostro viaggio sulla Terra. Alla fine, David esce dal tendone da un piccolo “foro” sul tetto e con calma serafica s’incammina verso le nuvole. Fuori è notte fonda, il filo è lievemente illuminato e in lontananza minaccia un temporale con fulmini e saette, ma l’Homme Cirque non si lascia intimorire e parte impavido verso il cielo. E’ l’apice dell’incanto e della meraviglia, dove tutto prende senso alla massima potenza. L’ultimo brano musicale, con un clarinetto melanconico, ci ricorda la fugacità della nostra esistenza. La musica e l’energia del pubblico presente accompagnano la salita solitaria di David Dimitri, che ci ricorda l’immane sforzo quotidiano per restare in equilibrio; tra fantasia e realtà, L’Homme Cirque porta in scena la bellezza della vita, la completa dedizione alla propria arte, il duro lavoro quotidiano, il successo e persino la parodia dell’insuccesso. Magico l’arrivo alla meta in perfetto sincrono con le ultime note del brano musicale. L’Artista scende come una lepre dal pilone per salutare il suo pubblico, che rimane ad applaudirlo anche quando egli rientra nella sua “casa”, la tenda Dimitri. L’Homme Cirque è uno spettacolo che va portato dappertutto, per educare i bimbi alla vera arte.  E’ una storia che vi entrerà nelle vene, senza uscirne più. DA NON MANCARE. GRAZIE, David Dimitri, per regalarci momenti di autentica felicità.
Elena Pressacco