domenica 7 ottobre 2018


Richard Galliano, l’Extraterrestre dell’accordéon


Immaginate di suonare un récital “sans carte”. Quando si va al ristorante si ordina “à la carte”. Immaginate di NON avere una “carte” e di poter ordinare tutto ciò che vi passa per la mente. Ecco, il récital di Richard Galliano, un musicista Extraterrestre venuto da chissà dove, è stato proprio così. L’Artista della Deutsche Grammophon si è presentato al teatro Dimitri di Verscio completamente stipato con la bellezza di due accordéon, di cui una, la sua amata fisarmonica a bottoni che lo accompagna da più di 30 anni sulle scene di tutto il mondo. Galliano attacca il fantasioso récital con una sua stessa composizione, proseguendo poi con una Musette, sua specialità, e procede con un terzo brano di origine brasiliana. Già dopo il primo pezzo c’è un tifo da stadio in sala. Gentilmente, dopo aver suonato i primi tre brani, l’interprete ci introduce brevemente allo stile e alla sua scelta, dato che il "menu" della serata lo cucina su misura del pubblico lui stesso. I bottoni d’ebano e avorio luccicano come stelle di una costellazione solo a lui conosciuta, e suonano solamente per delle dita che creano delle meraviglie musicali. Il suo trasformista accordéon sembra un’orchestra, poi una jazz band, e subito dopo sembra che sia appena entrato un gruppo di madrigalisti Cinquecenteschi, poi un pianoforte solo, una brass band e infine, ecco l’arrivo, metaforico, della pantera rosa. In completa osmosi con il suo strumento, l’idea musicale non fa neanche in tempo a formarsi nella sua mente che è già uscita dallo strumento trasformata in regalo confezionato solo per noi. Galliano suona rigorosamente ad occhi chiusi improvvisando per il 60 per cento  e suonando “par coeur” il restante 40, oltre al fatto di saper fischiettare i temi in modo surreale in un registro sopracuto. La sua capacità di fluire improvvisando e fondere gli stili è pari al suo talento nel “leggere “ il suo pubblico e suonare il programma più adatto al momento. L’altra fisarmonica, con bottoni leggermente più piccoli, viene scelta dall'Artista per i grandi classici dei compositori francesi; bellissima la trascrizione del “Clair de Lune” di Debussy, fluida, essenziale e ad un tempo non troppo lento.Il suo “intervallo di riposo” consiste nel alzarsi in piedi e suonare una melodica che può chiamarsi una fisarmonica a bocca, ossia è necessario soffiare in un tubicino per far sentire i suoni di questa piccola tastiera a bottoni di solo colore bianco. Dopo questa breve “pausa” con un’ispirata improvvisazione, l’Artista poliedrico riprende in mano la sua “Stradivari” e sfida sé stesso, inserendo nella seconda parte del concerto i brani più difficili e virtuosistici. Sembrava che le difficoltà, il virtuosismo e i sopra acuti dell’accordéon potessero espandersi all’infinito. Richard Galliano ci guida nell’oblío più assoluto, nel nulla dello spazio tempo, con una versione di “Oblivion” di Astor Piazzolla dove non c’è bisogno assolutamente di nient' altro che di un accordéon. La sala si fa silente, il respiro del mantice segue il suo corso naturale con una viva attenzione alla direzione musicale della frase, a supporto di una logica che sostiene appieno il sentimento. Il pubblico si perde nei meandri lontani dell’animo dell’Artista che ci fa visitare musicalmente la casa argentina di Astor Piazzolla. Il suono dello strumento è un perfetto riflesso del pensiero e dei sentimenti dell’Artista, che non si fa pregare e dopo un’ora e mezza d’incredibile musica ci concede ancora la bellezza di tre bis, uno dei quali suonato con una minuscola fisarmonichetta (intendo dire della grandezza di un libro tascabile). Il pubblico canta il tema in modo sommesso, mentre lui, quasi sornione, ci accompagna da grande Maestro.  Durante il terzo bis Galliano si alza in piedi e molto lentamente si avvia verso il backstage, un segnale chiaro che dopo un’ora e 45 minuti è ora per tutti di andare a nanna. Applausi per almeno dieci minuti, ma la serata è volata ed è già finita! Sembrava iniziata solo cinque minuti prima!!

L’avrei ascoltato almeno fino all’alba in altri 8 o 9 recital continui, ma mi accontenterò di acquistare qualche sua opera su cd, sperando di poterlo ascoltare live molto presto. Arrivederci Richard Galliano, l’Extraterrestre dell’accordéon. Grazie di cuore per le grandi emozioni della serata. Provvederemo a chiamarLa: #telefono#casa.